lunedì 7 gennaio 2008

Riassumendo e guardando avanti

E' bizzarro, e anche un po' perverso: rileggendo alcuni miei post - specie quelli in cui parlo di Carlo e di questa cerebrale passione evoluta a singhiozzo - ho notato che i fatti tra me lui sono accaduti esattamente dopo aver detto a me stessa basta, non ne ho più voglia. Come un ragazzo pigro che rimanda ogni cosa all'ultima ora dell'ultimo giorno, così il destino ha trattenuto il respiro, e fatto uno scatto in avanti proprio un attimo prima che l'indifferenza mi annoiasse fino al punto di non ritorno.

Quando tre anni e mezzo fa conobbi il mio ultimo fidanzato ricordo che fu un attimo di folgorante immobilità: lui era una bellissima esplosione di capelli neri, denti bianchi, mascolinità brutale e gambe saldamente piantate per terra. Lo avevo desiderato, dal primo istante, con una passione totalizzante e accentratrice che non lasciava molto spazio per altro. Bruciava e devastava. Tutto, anche me. Che non desideravo altro che farmi carbonizzare da quel fuoco, e mettermici dentro più comoda, accoccolata; persa. L'ho goduto molto quell'uomo, l'ho anche amato e l'ho conosciuto. L'ho conosciuto, amato e goduto talmente tanto che oggi il suo pensiero non mi fa più male, e non mi fa più niente.

Il 2007 è stato un anno difficile ma anche strano. Ho fatto delle cose strane - ad esempio, iniziare a scrivere un blog - e gettato qualche seme, ho interrotto una relazione e non ne ho iniziata nessuna. Ho conosciuto persone nuove, recuperato contatti persi nel tempo, cambiato colore di capelli; ma è stato difficile perché ho dovuto resettare e ripartire, ripensarmi sotto altre spoglie. Una fatica sfibrante a tratti, ma che qualche volta è valsa la pena. Accanto alla quindicenne ancora talvolta spaventata e inerme, rabbiosa e incredula, la ventinovenne (a volte traballante) sta. E in questa epifanica capacità di stare in piedi da sola è tutta la mia felicità di ragazza.

L'altra notte, in un'ostinata pozza di insonnia, ho preso in mano L'amante e l'ho riletto in un poco più di un'ora. Pur leggendo con rapidità da affamata, non mi è sfuggito il lento, piagato e ansimante ritmo di quel dolore, e alla fine - quasi senza commozione, sicuramente senza sentimentalismo - mi sono ritrovata il cuscino bagnato di lacrime. Poche, qualche manciata, versate non so se per il volto sfiancato di una diciottenne di tanti anni fa, o per l'idea di quello squillo di telefono arrivato, a distanza di anni figli libri separazioni e sconfitte, nella casa in penombra di una vecchia. Forse è lo squillo. Parigi intera perforata da quel suono, e io stessa.

Sabato sera mi sono lasciata abbracciare, perché abbracciarsi aveva una qualità diversa. Carlo aveva una qualità diversa: dopo settimane che non lo salutavo non lo guardavo - per ripicca, per noia - e dopo l'assenza di Budapest, improvvisamente si è avvicinato, mettendomi una mano intorno alla vita e dandomi qualche bacio in quella zona ibrida e calda che non è guancia, non è orecchio e nemmeno collo, ma un magnifico incrocio di pelli e sensibilità diverse. Quando si è allontanato, da dietro mi ha di nuovo sfiorato la mano - ed è in quel momento che ho capito. L'indifferenza, il silenzio, l'assenza di segnali. Poi, da parte mia, l'arroganza e l'orgoglio. Tutte balle. In questo caso la passione non è fuoco, ma è il possente e lento avanzare al mare degli enormi fiumi limacciosi che attraversano foreste, e le sconfinate pianure cinesi. Un destino, che sfocerà.

V

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Visto che sembri convinta che quel destino sfocerà, non hai bisogno di auguri :) Mi piace pensare che davvero sai quello che stai dicendo e che il tuo non è solo un re-coinvolgimento momentaneo dovuto a quella scena un po' strappalacrime :D

Il fatto che narri nel primo paragrafo non è affatto un gioco del destino, piuttosto una nota - quanto demenziale - regola:

"Perché la misura dell'Amore è la perdita?" (Jeanette Winterson)
Troppe persone si accorgono di quanto qualcuno era importante per loro solamente quando lo perdono.

Demenziale, è vero... eppure perfino troppo frequente. E sai perché? Perché spesso la gente crede di cercare l'amore, ma in realtà cerca solo la passione. E la passione, si sa', raggiunge il suo apice nel pathos, ovvero nell'insicurezza e nella sofferenza.

My funny Valentine ha detto...

Wolf, mi sembra di intravedere una vena di polemica contro la passione e contro il melodramma! ... :-)
Hai ragione alla seconda: tutto nasce da una stupida idea romantica, che dalla fantasia e dalla scrittura trae molto più fascino che dalla vita reale. Non so spiegarmi bene, forse. Ma è la prima volta nella mia vita che mi accade di vibrare per nulla, per un'idea che mi piace.
Io sono sempre stata una persona piuttosto "pesante": pensieri, paranoie, rovelli, intrighi mentali, "se", "ma", "però" e tutto il repertorio.
Questa mia parentesi, invece, è di un'incantevole levità: non c'è nulla più dell'istante, della sensazione (che non è neanche emozione!), dell'attimo che - come disse il Faust - "fermati, sei bello".
Ecco, mi piace adesso sentirmi così: faustiana, e molto molto rétro....
;-)
V

Anonimo ha detto...

Buonasera,
in questo blog sono state utilizate immagini fotografiche sottoposte a copiright.Si tratta di una grave violazione del diritto d'autore, cosi' come e' espresso all'art. 12 comma B del DDL 44/78. In ottemperanza alle regole in vgore le intimiamo di rimuovere al piu' presto tali immagini che sono di proprieta' del mio assisito, il fotografo ungherese Manueloskiy.

Anonimo ha detto...

temo di essermi perso una "z"

My funny Valentine ha detto...

Uhm... Questo Manueloskij (se non sbaglio si scrive con la con la "j", vero?) è davvero un grande fotografo! La pubblicazione delle sue foto deve essere vista come un tributo alla sua grandezza, non già come violazione del diritto d'autore bla bla bla, bla bla bla.
By the way, sig. avvocato del Manueloskij: mi dica con chi ho il piacere di parlare ed io provvederò a eseguire il suo perentorio ordine!
:-)
Stretta di mano,
V

Anonimo ha detto...

No, non è così :) Non è polemica, casomai è... "informativa" :D contro l'ignoranza (in senso di "non conoscenza"). E' contro la "passione fine a sé stessa e mascherata da amore".
Nulla contro la passione fine a sé stessa (ovvero quando non ci si prende - e non si prende in giro il prossimo - con parole per un amore che non c'è) e quella inserita in un contesto d'amore :)
Ci mancherebbe! ;)