Quando in What women want la tizia sfigata (quella che lavora al bar, per intenderci, ma che pare abbia velleità recitatorie - o forse mi confondo, che 'sti film son tutti uguali) va finalmente a letto con Nick Marshall, ad un certo punto si chiede cosa lui stia facendo con la lingua... nel senso: alza gli occhi al cielo e si annoia, mentre sembra che con la bocca stia baciando un maccherone troppo condito.
Ieri sera mi pare d'aver detto a un uomo che bacia bene. Sì, è andata così: gli ho detto c'è una buona base ma puoi migliorare, e di certo un altro mi avrebbe forse mandato a cagare, ma lui no, lui - dal primo bacio all'ultimo - è effettivamente migliorato, tanto che alla fine ho concluso te lo dico anche per altruismo, che vedrai le altre come mi saranno riconoscenti. Ieri sera ero del tutto suonata. Suonata ed egoista. Per giustificarmi potrei citare la frase che Reth Butler dice a Rossella, in lacrime per la dipartita del suo secondo marito: "E' questo il guaio: dovreste essere baciata, e spesso, e da uno che ci sa fare". Ecco, è una cosa del genere che ho provato ieri sera.
Ma poi, come sempre, la riflessione trascende l'attimo, e un bacio diventa il simbolo di un mondo a sé in cui ciò che conta è l'estetica del gesto, la bellezza del momento, un attimo ed un momento in cui il bacio diventa percorso, e la bellezza è meraviglia panica che riempie i polmoni e li feconda. Un bel bacio è ritmica circolare che vaga e ritorna, si perde in chiacchiere in rivoli in strade scure in cui i passi risuonano sempre con un'eco spaventosa; perché un bel bacio è exitus e reditus direbbe Tommaso riprendendo Platone, andata e ritorno, viaggio e riposo e brezza sulla pelle sudata quando le lenzuola sono corde intrecciate ai piedi del letto e il cuscino è di traverso.
Nel quadro di Hayez, a ben guardare, c'è un'ombra sul fondo, un'ombra - che scappa che spia - nell'antro buio dietro i due amanti. Mi piace pensare che quell'ombra sia il desiderio, sia il pericolo e la voglia di ancora, e altro, e poi. Che il bacio genera altri baci poiché è consuetudine e mania: e lascia insoddisfatti, perché penetra, ma non scava. E per questo - ritorna.
V
giovedì 24 gennaio 2008
L'arte del bacio: estetica circolare
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Eros,
Esperienze
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10 commenti:
Sei grande, davvero. Exitus e reditus è impagabile. E anche quella bella immagine di lenzuola attorcigliate...
ti leggo sempre con vero piacere
ciao marina
Grazie Marina... e detto da una prof per me ha un sapore dolcissimo.
V
Hai fotografato con molta maestria un bacio.
Anche io ti leggo sempre con piacere Val.
Un bacino sulle guance.
Roberto
@ Roberto: mi piace essere chiamata "Val". E' molto intimo, molto dolce, e quasi nessuno lo fa...
V
Mi sono dimenticato,dopo mangio un bacio Perugina e ti scrivo quello che trovo sul bigliettino.
A dopo
Aspetto, allora!
;-)
V
Bacio non dato è bacio sprecato;dev'essere assaggiato.
Questo lo avrebbe detto E.Vance Cooke.
Il cioccolatino era buono la frase vedi Tu.
Buona serata Val
Sono d'accordo sul fatto che nel bacio (e non solo, ovviamente... ;)) ci si possa perdere (e forse, se si ama, ci si "debba" perdere) :) Tuttavia credo molto nella "complicità" e la complicità aumenta a dismisura se non si ha timore di dire al partner cosa si vuole e si desidera, anche le cose più recondite. Quindi, non lo trovo un segno di egocentrismo o, peggio, di egoismo, dire al partner cosa si vuole; anzi, la definirei una richiesta sana e lecita, che indica che c'è sintonia, che ci si può aprire senza timore di essere giudicati. A patto, naturalmente, che il tutto sia reciproco :)
@ Wolf: il tuo commento è stato illuminante. Il concetto di "sintonia" non mi aveva minimamente sfiorato. E invece... :-)
V
mi piace coome scrivi
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