giovedì 7 febbraio 2008

Un "nuovo" comandamento della ragione: Heidegger

Venerdì 20 marzo 1998, La Stampa pubblicò un breve articolo intitolato Il filosofo della mutua in cui si dice che, laddove hanno fallito psicologi e psicoterapeuti, può benissimo riuscire un filosofo: problemi di cuore o pratici, assilli, drammi interiori, insicurezze e coscienze zozze; moniti leggi morali e liste della spesa. Il filosofo, insomma, sarebbe una sorta di Tavola della Legge prêt-à-porter, un bignamino dell'anima. L'onnipotente dio della ragione, ai miei occhi di diciottenne.
Dieci anni fa andavo in sollucchero per notizie come questa (sottolineavo intere frasi, ritagliavo i giornali, archiviavo e, sospirando, sognavo il mio futuro): non per niente, decisi di studiare filosofia. Con gli anni - e un minimo di prospettiva - ho dato una calmata ai miei bollenti ideali adolescenziali di rivoluzione e guarigione del mondo, per accoccolarmi sul più disilluso ma concreto monito del Candide: bisogna coltivare il proprio giardino. Che poi, se hai un giardino che dà sul mare, c'è ancora ampio spazio per i sogni...
Fino ad oggi. Cercando un riferimento bibliografico, mi sono capitate per le mani le lezioni universitarie di Heidegger a Friburgo (1931/32). Bel libro compatto, color ocra e liscio, tutto sottolineato. In fondo ad una pagina, vedo che ho scritto: "Bello!", allora sono andata a rileggere, e ho sorriso.
Mi è venuto in mente Il filosofo della mutua, e ho pensato: ho sottovalutato quella ragazzina diciottenne che credeva che la Ragione potesse indirizzare, raddrizzare e aizzare gli animi ad una sana presa di coscienza. Guarda qua, leggi cosa scrive Heidegger, e dimmi tu se non è il comandamento che - oggi - deve guidare le nostre vite e le nostre scelte. Sì, mi sono risposta, è così.

La vostra comprensione [delle cose] non dipende in primo luogo dal fatto che comprendiate male, per nulla o in modo eccellente, e nemmeno dal fatto che abbiate una maggiore o minore conoscenza delle dottrine filosofiche, ma soltanto dal fatto che ognuno di voi, per sé, abbia esperito o sia pronto a esperire la necessità di essere qui ora, nel fatto che in ognuno di voi parli qualcosa di ineludibile e lo reclami a questa storia. Senza di questo tutta la scienza rimane solo un addobbo e a maggior ragione tutta la filosofia soltanto facciata.

V

5 commenti:

enzorasi ha detto...

Filosofia era la materia che scelsi per il mio orale alla maturità classica del 1969; sono stupito Valentina, Heidegger fu l'argomento di una mezzora memorabile, esplosiva con il menbro esterno di commissione che evidentemente odiava il filosofo tedesco. "Il modo di essere della verità e la presupposizione della verità" diventò il campo di scontro: ricordo bene...ricorderai anche tu!?
Nel cielo stanno cominciando a passare con imbarazzante frequenza meteoriti come frammenti di vite in comune. Io adesso mi sento smarrito.
Nella seconda di copertina del testo di Pirandello UNO NESSUNO E CENTOMILA scrissi 39 anni fa:"Noi presupponiamo la verità non come qualcosa che stia "al di fuori" e "al di sopra" di noi e a cui noi ci rapporteremmo come ci rapportiamo ad altri "valori". Non siamo noi a presupporre la "verità", ma essa è ciò che rende ontologicamente possibile che noi possiamo esser siffatti da "presupporre" qualcosa. E' la verità che rende possibile qualcosa come il presupporre."
M.HEIDEGGER-ESSERE E TEMPO
Il libro si trova nella biblioteca di casa a Palermo, lo custodisce mia madre.
Valentina chi sei veramente?

baluginando... ha detto...

Mi piace molto il tuo blog, non leggo ogni giorno, ma, ad intervalli regolari, leggo tutto. Quindi altaleno la tua infelicità e la mia, il tuo riprenderti e la mia ostinazione a cercare qualche pezzetto di vita che ci dia il senso di noi.
Il sole chiaro s'innamora della paura, la ragione gocciola in una fotografia, il tuo strapazzarti racconta di essenza e di pensiero.
E' vero: "qui e ora" in ognuno di noi parla qualcosa di ineludibile, e noi non lo rinnegheremo mai.

GG ha detto...

Eilà! Grazie per le visite al mio blog! Inizierò a leggerti, non resisto...!

se ti va ci scambiamo i link, fammi sapere.. ;)

My funny Valentine ha detto...

@ Baluginando: è bellissimo quello che hai scritto. Mi commuove. Anch'io passo sempre da te, anche se non lascio spesso un segnale... Ma ci sono... :-)

@ GG: sono passata perché ti ho trovato irresistibile, davvero! In cosa consisterebbe questo "scambio di link"? Blogroll o altro? ... 'Ste robe tecnologiche ogni tanto mi sfuggono di mano! ;-)

@ Enzo: difficile amare Heidegger. E' stato un pensatore arrogante, un uomo politicamente viscido e oscuro. Ma. Ma il suo filosofare poetante è qualcosa che cattura e irretisce, così come la sua deriva platonica.
Non so chi vuoi che sia, Enzo, quale fantasma del tuo passato o di un'occasione mancata. Io so solo che nelle tue parole mi trovo bene.
Buonanotte.

V

Anonimo ha detto...

Queste considerazioni un po' ingenue della filosofia, o meglio, della figura del filosofo come una sorta di specialista dell'interiorità, capace di risolvere tutti i problemi dell'anima, mi hanno sempre fatto sorridere.
Cara Valentina, come tu sai, anch'io nel mio piccolo – come l'Heidegger della "svolta"– mi impegno a oltrepassare la metafisica: io fra gli enti ci sguazzo, ci sto troppo bene, anche quando ci sto male.

Buonanotte