Venerdì 20 marzo 1998, La Stampa pubblicò un breve articolo intitolato Il filosofo della mutua in cui si dice che, laddove hanno fallito psicologi e psicoterapeuti, può benissimo riuscire un filosofo: problemi di cuore o pratici, assilli, drammi interiori, insicurezze e coscienze zozze; moniti leggi morali e liste della spesa. Il filosofo, insomma, sarebbe una sorta di Tavola della Legge prêt-à-porter, un bignamino dell'anima. L'onnipotente dio della ragione, ai miei occhi di diciottenne.
Dieci anni fa andavo in sollucchero per notizie come questa (sottolineavo intere frasi, ritagliavo i giornali, archiviavo e, sospirando, sognavo il mio futuro): non per niente, decisi di studiare filosofia. Con gli anni - e un minimo di prospettiva - ho dato una calmata ai miei bollenti ideali adolescenziali di rivoluzione e guarigione del mondo, per accoccolarmi sul più disilluso ma concreto monito del Candide: bisogna coltivare il proprio giardino. Che poi, se hai un giardino che dà sul mare, c'è ancora ampio spazio per i sogni...
Fino ad oggi. Cercando un riferimento bibliografico, mi sono capitate per le mani le lezioni universitarie di Heidegger a Friburgo (1931/32). Bel libro compatto, color ocra e liscio, tutto sottolineato. In fondo ad una pagina, vedo che ho scritto: "Bello!", allora sono andata a rileggere, e ho sorriso.
Mi è venuto in mente Il filosofo della mutua, e ho pensato: ho sottovalutato quella ragazzina diciottenne che credeva che la Ragione potesse indirizzare, raddrizzare e aizzare gli animi ad una sana presa di coscienza. Guarda qua, leggi cosa scrive Heidegger, e dimmi tu se non è il comandamento che - oggi - deve guidare le nostre vite e le nostre scelte. Sì, mi sono risposta, è così.
La vostra comprensione [delle cose] non dipende in primo luogo dal fatto che comprendiate male, per nulla o in modo eccellente, e nemmeno dal fatto che abbiate una maggiore o minore conoscenza delle dottrine filosofiche, ma soltanto dal fatto che ognuno di voi, per sé, abbia esperito o sia pronto a esperire la necessità di essere qui ora, nel fatto che in ognuno di voi parli qualcosa di ineludibile e lo reclami a questa storia. Senza di questo tutta la scienza rimane solo un addobbo e a maggior ragione tutta la filosofia soltanto facciata.
V
5 commenti:
Filosofia era la materia che scelsi per il mio orale alla maturità classica del 1969; sono stupito Valentina, Heidegger fu l'argomento di una mezzora memorabile, esplosiva con il menbro esterno di commissione che evidentemente odiava il filosofo tedesco. "Il modo di essere della verità e la presupposizione della verità" diventò il campo di scontro: ricordo bene...ricorderai anche tu!?
Nel cielo stanno cominciando a passare con imbarazzante frequenza meteoriti come frammenti di vite in comune. Io adesso mi sento smarrito.
Nella seconda di copertina del testo di Pirandello UNO NESSUNO E CENTOMILA scrissi 39 anni fa:"Noi presupponiamo la verità non come qualcosa che stia "al di fuori" e "al di sopra" di noi e a cui noi ci rapporteremmo come ci rapportiamo ad altri "valori". Non siamo noi a presupporre la "verità", ma essa è ciò che rende ontologicamente possibile che noi possiamo esser siffatti da "presupporre" qualcosa. E' la verità che rende possibile qualcosa come il presupporre."
M.HEIDEGGER-ESSERE E TEMPO
Il libro si trova nella biblioteca di casa a Palermo, lo custodisce mia madre.
Valentina chi sei veramente?
Mi piace molto il tuo blog, non leggo ogni giorno, ma, ad intervalli regolari, leggo tutto. Quindi altaleno la tua infelicità e la mia, il tuo riprenderti e la mia ostinazione a cercare qualche pezzetto di vita che ci dia il senso di noi.
Il sole chiaro s'innamora della paura, la ragione gocciola in una fotografia, il tuo strapazzarti racconta di essenza e di pensiero.
E' vero: "qui e ora" in ognuno di noi parla qualcosa di ineludibile, e noi non lo rinnegheremo mai.
Eilà! Grazie per le visite al mio blog! Inizierò a leggerti, non resisto...!
se ti va ci scambiamo i link, fammi sapere.. ;)
@ Baluginando: è bellissimo quello che hai scritto. Mi commuove. Anch'io passo sempre da te, anche se non lascio spesso un segnale... Ma ci sono... :-)
@ GG: sono passata perché ti ho trovato irresistibile, davvero! In cosa consisterebbe questo "scambio di link"? Blogroll o altro? ... 'Ste robe tecnologiche ogni tanto mi sfuggono di mano! ;-)
@ Enzo: difficile amare Heidegger. E' stato un pensatore arrogante, un uomo politicamente viscido e oscuro. Ma. Ma il suo filosofare poetante è qualcosa che cattura e irretisce, così come la sua deriva platonica.
Non so chi vuoi che sia, Enzo, quale fantasma del tuo passato o di un'occasione mancata. Io so solo che nelle tue parole mi trovo bene.
Buonanotte.
V
Queste considerazioni un po' ingenue della filosofia, o meglio, della figura del filosofo come una sorta di specialista dell'interiorità, capace di risolvere tutti i problemi dell'anima, mi hanno sempre fatto sorridere.
Cara Valentina, come tu sai, anch'io nel mio piccolo – come l'Heidegger della "svolta"– mi impegno a oltrepassare la metafisica: io fra gli enti ci sguazzo, ci sto troppo bene, anche quando ci sto male.
Buonanotte
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