Parlavo con un amico, stasera, e gli spiegavo un concetto che in questi giorni mi ha stordito nella sua evidenza. Gli dicevo: ho iniziato a scrivere un romanzo, è un romanzo di dolore, una storia atavica e sempre uguale, in cui si parla di un'infanzia piagata e distrutta; ma mi sono resa conto, scrivendo le prime pagine, quanto parlare di vita e di morte e di dolore sia in fondo parlare di eros, di istinto, correnti, passioni, fuoco che marchia la pelle e pulsa, di voglia e piacere e desiderio e ansia di essere colti di sorpresa, presi di spalle e messi al muro. Senza via di scampo.
C'è una superficie profondissima in un corpo, un calore agghiacciante, un perenne rabbrividire di sensazioni che chiedono di essere rivoltate: portate alla luce e nascoste in nerissimi abissi. Il nostro corpo pretende di essere svelato e violato, di essere usato e consumato - e l'anima - dimenticata. Che l'anima dimora nella pelle più che altrove, perché è proprio ed esattamente e solo nella superficie che splende una profondità senza fine.
La vita: un ansimo.
Ed è a quest'ansimo che si deve la vita.
V
venerdì 1 febbraio 2008
L'essenza dell'erotismo
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9 commenti:
ed è a quest'ansimo che si deve la vita..
sarebbe tutto molto più semplice se ce lo ricordassimo
ciao marina
Caspita... è la prima volta che rimango senza fiato per un post...
un'emozione fortissima!
non mi perdo in un encomio, seppur sarebbe questo il caso, solo: wow!
Grazie... guarda che divento tutta rossa... :-)))
V
Già ci credo in questo romanzo.
Io finora respiro ai battiti della forma corta, ma c'è qualcosa anche nel mio cassetto. Ed è tremendo ;)
Guccia, grazie per la botta di ottimismo, ma fossi in te non ci crederei troppo. Il mio "cassetto" è pieno di tentativi abortiti - più per noia che per esaurimento dell'ispirazione.
I battiti corti si confanno anche a me!
Ma quand'è che i tuoi vagabondaggi artistici e poetici ti porteranno dalle mie parti? Che, insomma, mi stai incuriosendo...
;-)
V
La mia vita è stata, e spero continui ad essere, una ricerca costante di emozioni nuove e forti.
Mi piace essere messa al muro, per ricordarmi di essere viva, e tiro fuori o soppozzo le emozioni giocandoci a nascondino. E la pelle rabbrivisice o si placa.
Aspetto il romanzo.
Baci.
Anna
Concordo in pieno. E dopotutto, l'eros è parte significativa della nostra vita...!
Come non darti ragione su quello che hai scritto,la nostra pelle con ogni sensore in ogni sua parte del corpo.
Buon fine settimana Val,la mia passata un po nervosetta e quando è così devo fare solo una cosa prendere la macchina fotografica e sparare a zero.
Roberto
Svolazzare lì intorno? Basta volerlo, no?
No, non puoi abortire i tuoi sogni! Non ci credo.
Io aspetto che maturino e intanto, anche per mesi, non scrivo. Partorisco tutto solo quando sento che c'è un fondo veramente valido e, intanto, col blog mi alleno.
Tutte quelle idee mi ronzano sempre intorno. Alcune partono per concorsi letterari, ad altre rifaccio il maquillage, certe aspettano un finale forte, certe vivono su rivista e così via...
:*
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