lunedì 4 febbraio 2008

Il peso dei libri e il Paradiso dei topi

Per me nei libri c'è qualcosa di magnetico. Hanno una dimensione, un odore, un peso, una consistenza - lo sa bene Silvia alla quale un giorno di tanti anni fa, durante un'ora di lezione, tirai addosso il libro di letteratura greca (copertina rosa rigida e 760 pagine di papier velouté): colpii il muro, ma lei scappò lo stesso dalla classe piangendo. Forse avevo esagerato.
So che sembra strano, ma è un ricordo che ogni volta mi fa ridere, sempre, risate di pancia, allegre. Penso a lei - tenue, delicata ragazza dagli occhi chiari e la pelle diafana - seduta vicino al muro con fare educato e composto, ed io, alla sua sinistra, imbestialita e schiumante, che - non riuscendo ad aver ragione di lei - scelgo la Via della Violenza a quella del Dialogo, agguanto il malloppo rosato e glielo scaglio contro, mentre le sue pupille si dilatano per lo stupore e, forse, la paura.
In classe cala un silenzio da fiato sospeso, e il mio buon vecchio professore di filosofia, vedendo Silvia prendere rapida e congestionata la porta dell'aula, mi osserva divertito da sopra gli occhiali e cantilenando chiede: "Valentina, cosa le hai fatto stavolta?" Io, come risposta, mi guardo la mano ancora lorda del reato commesso, raccatto il libro finito a terra, alzo le spalle e non rispondo, immusonita.
Non ho idea di cosa mi faccia ridere, in questo ricordo: forse pensare che il prof mi voleva bene davvero (e mi capiva), forse la quieta dolcezza di Silvia, o com'ero io allora e come eravamo, oppure il libro di greco in sé, un mattone di dimensioni clamorose, o quant'ero litigiosa e furiosa e viscerale - e quanto la amavo. Certo, litigavamo spesso. Io ero una rompicoglioni (e qualcuno opinerebbe che la sono rimasta): intransigente, tignosa, aggressiva. La Silvia, a modo suo, aveva una qualità dura, ed una natura fredda e pungente. Ne uscivano scintille, e quando eravamo nel bel mezzo di una tenzone verbale (ricordo soprattutto quelle davanti a scuola, sul portone d'ingresso) io allungavo il collo e scuotevo la testa "come un gallo da combattimento" - mi disse un giorno mia madre. Da quel momento, smisi di litigare per strada.
C'è tutto un mondo, dentro i libri. Per questo non li impresto e non li regalo, e sono gelosa anche che qualcuno possa toccarmeli, aprirli, farci pieghe non mie, seminarli di frammenti epiteliali estranei.
Quel libro di greco, ad esempio, è lì. Con la sua rilegatura spessa, gli appunti ordinati, il piccolo topo disegnato a matita da Silvia vicino al capitolo: "il Ratto delle Sabine", o forse quello era il manuale di Letteratura Latina, non so più non ricordo. Ma da qualche parte, nei miei libri del Liceo, c'è questo topino minuscolo e orecchiuto, con una bella codina grigia e lunga e le zampine agili, che da un decennio almeno sta vagando - ingordo e curioso - tra le pagine di un libro. E ci dorme, tra quelle pagine, ci pascola, ci cresce, si nutre e ammazza il tempo, gioca all'interno di una "o", ci dà di fioretto con le "p", guada fiumi costruendo ponti di "m"... Una bella vita, la sua, immortale e lieve, affollata e però silenziosa. E' nel suo paradiso: che è il mio paradiso, o come vorrei che fosse.
V

26 commenti:

guccia ha detto...

A tua volta sei per me libro

vjj ha detto...

oh come è vero Valentina!
I libri sono pezzi di pelle, e te lo dice una che, avendo avuto il coraggio di prestarli (in fede di riaverli), arrivò il giorno che è stata gabbata e perse amico e libro.
Ma questa è un'altra brutta storia.
Leggiamo che è meglio!!!

PS:tu li annusi i libri? io adoro farlo...potrei dire che li scelgo a naso...(ahahah)

Anna ha detto...

Io li compro e li leggo dopo anni, quando mi arriva quell'ispirazione improvvisa che me li fa divorare. Ché quando inizio un libro, non vivo fin quando non lo finisco. Se interrompo, lo abbandono. Strano rapporto il mio con loro.
Mi piace il topolino, mi sa che comincio a disegnarlo anche io, il famoso ratto.Che poi i libri sono ratti, dalla realtà.

Un abbraccio ed un bacio.
Anna

My funny Valentine ha detto...

@ Guccia: un bacio per il tuo commento (che le parole a volte me le fai rimanere in gola dalla sorpresa).

@ VJJ: li annuso sì. E' una mania che temo abbiano tutti i veri amanti dei libri. Il libro è un corpo: leggerlo, sfogliarlo (spogliarlo), odorarlo, passare i polpastrelli sulla carta... Uf, potrei continuare all'infinito: perché leggere un libro è rapporto carnale, accidenti!

@ Anna: anch'io compro e archivio. Poi, quando arriva il momento buono, divoro. Ogni libro ha il suo tempo.
Carino, vero, il topolino? E dovresti vederne il disegno! Un amore di Ratto...
:-)

V

Roberto ha detto...

Ha ragione Guccia,non per attirare uno dei tuoi baci,ma è vero.
Mi piace l'espressione di come hai scritto: la Silvia.Be tipico de Milan
Roberto ancora un po nervosetto ma ora a casa.
Un caro saluto

My funny Valentine ha detto...

Dai, Rob, visto che sei ancora un po' "nervosetto" un bacio te lo do lo stesso, anche se non lo vuoi!
Un po' di Milan lo sono...
:-)
V

Daniele ha detto...

Hai creato la tua libreria su Anobii... no? cosa aspetti??? :-))

Anonimo ha detto...

Devo dire che il finale vale il biglietto. Prcisato questo, una domanda: i ponti di "m"... sono ponti mal costruiti?

My funny Valentine ha detto...

@ Daniele: ops! Non sapevo esistesse una cosa così bella! Vado subito a spulciare... Grazie della dritta!
:-)

@ Manuel: :-D
Non ho detto "ponti di m"! E se tu l'hai pensato è perché sei malizioso e in malafede!!! :-)

V

My funny Valentine ha detto...

@ Manuel: eh no! Mi sai che hai ragione... Ho scritto proprio "ponti di emme"... aiuto!!!
V

Roberto ha detto...

Il bacio non e che non lo volevo,lo accetto volentieri.
Rob

peppa ha detto...

e questo si che è un revival serio...
anche io ho questo rapporto con i libri..però non li tiro addosso alle amiche...ahahahahahah... :D

My funny Valentine ha detto...

@ Prescia: be', non è io sia campionessa regionale di Lancio del Libro addosso alle amiche... E' successo solo quella volta! (Dirai tu: e basta e avanza, e non avresti neppure torto!)
:-)
V

Daniele ha detto...

Cosa ho vinto per averti fatto scoprire Anobii? :-) E’ un bellissimo strumento di condivisione.. Troppo forte…

Ma quella in foto sei tu?

My funny Valentine ha detto...

Dani, al momento non hai vinto niente, mi spiace... Non puoi approfittare del fatto che sono una volenterosa principiante, in queste cose! :-)
Ci sono alcune foto mie, sul blog. Una è quella che vedi nel profilo, poi ne ho utilizzate un altro paio per i post...
V

Daniele ha detto...

Diciamo allora che ho guadagnato un punticino dai… e’ già qualcosa… :-)

Diciamo che magari fra un po’ mi farai da guida a Milano…

My funny Valentine ha detto...

Dani... sei informatissimo sui miei spostamenti... ti sei letto il mio blog parola per parola?!?
:-)
V

Daniele ha detto...

Mi pare che mi avevi scritto qualche commento tu sul mio blog in cui citavi che eri a Milano…

In realtà ho letto pochissimi tuoi post, sono così tanti e così intensi che ci vuole tempo e concentrazione.. :-P

Cmq diciamo che le cose su cui cade la mia attenzione non mi sfuggono poi… Tipo che sei a Milano… e che mi farai da guida… no? :-)

My funny Valentine ha detto...

Può essere che abbia parlato di Milano in un tuo post, non ricordo con esattezza. Le parole, troppo spesso, mi scivolano addosso e le dimentico presto.
Che ti farò da guida a Milano? Può essere...
V

Ivan Fedorovic ha detto...

Anche se a volte si rischia di finire come il protagonista de " I cento chiodi"

My funny Valentine ha detto...

@ Ivan: sai che non ho idea di come finisca I cento chiodi? Racconta! :-)
V

Daniele ha detto...

Ma come racconta?? Ci prendiamo un dvd e ce lo vediamo... d'accordo?

My funny Valentine ha detto...

Dani, non è per dire ma... ci stai provando??
:-)))
V

Daniele ha detto...

E' un po' prematuro dire quello... Però se non sono invadente si potrebbe fare. Pensaci...

Alessandro Giacobbe ha detto...

Sarà per questo che insegno malvolentieri nella scuola dell'obbligo. Faccio la formazione professionale. Chi vuole resta, chi non vuole esce. Chi non è capace riceve il messaggio nel giudizio finale. "Inadatto al lavoro". Almeno a quello insegnato da me. Molte volte anche in queste situazioni ho avuto voglia di colpire qualche studente arrogante e impediente. Sempre ragazze, perchè sono loro le peggiori di solito. Ai ragazzi basta la paura del dolore fuori dalla classe, fuori dalla scuola. Io non avrei sbagliato mira, ma non avrei più insegnato e forse la tipa non si sarebbe alzata tanto facilmente. Però con l'arma dell'ironia si spezzano più schiene... e in ogni caso un colpo da un giocatore di pallapugno può essere letale. Bello anche come il vedere il rugby. Meglio del calcio, di sicuro, pur essendo un giocatore di tutto quello che è rotondo. Ma non vorrei essere la palla, bensì correre correre, è una delle poche cose che so fare, correre veloce. Sandrino

Alessandro Giacobbe ha detto...

Libri:anche io li annuso... vero sul rapporto carnale con il libro... non riesco a capire ancora la possibilità di archiviarli in poco spazio, ho tanto...tanto da leggere e da sniffare. Oltretutto spesso li scrivo pure... ma gli inchiostri di vent'anni fa non ci sono più... però la grafica è un'altra cosa
Saludos