Anche se non ne parlo granché, le prossime elezioni mi girano nella testa come cibo mal digerito. L'interrogativo (e di conseguenza il bivio che mi si prospetta) è questo: seguo il mio istinto che - duro e puro - mi incita a non votare, per non scegliere 'il male minore' (perché non è bello, non è giusto, e nei migliori dei mondi possibili sarebbe una sconfitta e un compromesso - e anche in questo); o abbraccio una posizione più saggia e disillusa e, come suggeriva Montanelli, entro nella cabina elettorale mi tappo il naso e metto una crocetta, quella che farà meno male al cuore? In coscienza, non lo so ancora. Credo che alla fine tutto si giocherà negli istanti in cui sarò in fila per votare, e allora, come in un'ispirazione selvaggia, saprò cosa devo fare. Forse.
In questa fase pre-elettorale vorrei solo che ci fossero delle opzioni, e che non mi dessero tutte il voltastomaco. Vorrei ci fossero campagne elettorali in cui la norma non è un generalizzato ed insulso 'dagli all'untore' in cui tutti indicano quanto l'altro sia brutto e cattivo e noi - tutti! - guardiamo come stolti il dito e non andiamo oltre. Vorrei che l'ormai troppo osannato Beppe Grillo (conterraneo che amo di default) la smettesse di urlare e versare bile su tutti, scandendo parolacce come avemarie di un rosario. Vorrei che al potere ci andasse qualcuno che non ha mai rubato mentito o accettato compromessi: come me, come un sacco di gente onesta che, nella vita, non ruba non mente non vende il culo. Ce n'è di gente così, anche se spesso tendiamo a dimenticarlo. Vorrei che al potere ci andasse chi ha un'idea, chi ha un programma, chi ha negli occhi l'innocenza, chi è coerente e chi, in cuor suo, vuole il bene di molti. Una persona così, un politico così, non avrebbe bisogno di venirmi a dire dire quanto è figo, lui, quanto è sincero ed onesto e si sbatte per tutti noi. Non so voi, ma io non sono ossessionata - ogni santo giorno che dio manda in Terra - dal pensiero di convincere gli altri che sono buona sincera e non voglio inculare nessuno. Semplicemente: vivo, e in un modo che ritengo corretto. Agisco, e come meglio posso. Penso, e non do fiato alle trombe immaginando che tutti, intorno a me, siano degli imbecilli.
Questa gente no. Questa gente non è come noi, sicuramente non è come me, non mi rappresenta, e la mia incazzatura è tanta e pura (e dolorante geme) che mi è inevitabile pensare: non posso votarla, votarla è una sconfitta, una bruttura, un errore. Ma poi chissà, chissà quale volto del mio personalissimo Giano prenderà il sopravvento, quel giorno.
Io amo le storie come questa che racconta Caparezza: storie di straordinaria normalità, di un poetico banale lottare quotidiano, di profondissima umanità spesa strappando alla vita stille di linda onestà. Storie di dignità. Sconosciute, ma non per questo - anonime.
V
mercoledì 2 aprile 2008
Il nuovo eroe (Caparezza)
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38 commenti:
La confuzione e l'allontanamento è comune.
Ma mai disperare di poter cambiare qualcosa, o almeno fermare lo scempio.
Un passo alla volta.
Uno, due, tre, quattro, cinque dieci cento passi....
sai é veramente carino il blog e ti vorrei linkare...
@ Cielolibero: infatti questo non è un post di 'disperazione'. Perché so che hai ragione, ci vuole il progetto e poi - un passo alla volta.
@ Ebalsemin: linkami, se vuoi. Non c'è problema e non devi nemmeno chiederlo :-)
V
Io voto nonostante lo sconforto, ma non tollero più il voto utile. Voterò seguendo quello in cui credo, come bisognerebbe fare sempre e fare tutti.
(Tanto più che se il voto utile che intendi è quello del PD contro il PDL negli accordi post-eletterali con Berlusconi vi accorgerete quanto è inutile).
penso che decideremo un pò tutti all'ultimo secondo. e credo che non votare non serva cmq a niente anche se sarebbe la cosa + logica.
deciderò col cuore delle idee.
Ma la canzone di Caparezza è bellissima!!!
é da tempo che sostengo di andare in gabina e non votare, presentarsi ma non scegliere, questo sarebbe un grande segnio di voglia di cambiare, una composta rivoluzione, ma chi lo fa.. c'è sempre quello che vota l'amico nella speranza di un posto di lavoro, di agevolazioni.. è grazie a persone così che IO SONO PREOCCUPATO PER IL FTURO DEI MIEI FIGLI..
Sottoscrivo ogni tua osservazione Valentina. Siamo in tanti "più che schifati". Per quel che mi riguarda, freddamente, molto freddamente, ho deciso di seguire il consiglio di Montanelli. Ma vorrei politici come tu dici per risollevarci dal baratro in cui siamo sprofondati. Da me, sul nuovo blog, ho postato stamattina due video "in tema". Uno della Cortellesi sotto forma di post e un'altro di Albanese, tra le foto...mi devo ancora orientare tra le nuove mura! Te li consiglio vivamente entrambi se già non li conosci...vuoi vedere che trovi il tuo candidato? (ovviamente scherzo! vedere per capire!)
Ciao, un abbraccio anche a te :)
francesc0
@ Bk: anche io trovo bellissima la canzone di Caparezza (e anche il video mi piace molto). Ho letto che il cd uscirà l'11 aprile, e penso proprio che lo comprerò, mi sembra sia un progetto originale...
V
@ Mek: certo, siamo tutti disillusi. Quello che - credo - è più importante è, di fatto, non infischiarsene, alzare le spalle e dire: 'che me ne frega' e non andare neppure a votare. Il culo bisogna muoverlo, oggi più che mai. Anche se è solo per consegnare una scheda bianca. In questo sono d'accordo con te.
Un caro saluto
V
sono più che schifata anch'io...sarà dura...puoi vedere sul mio blog il post: Per chi voto (video di Ascanio Celestini)
Un abbraccio
Francesca
io sono un ottimista per natura, però onestamente non vedo nessuna possibilità di riscossa per il cittadino. Ci vorrebbe una ventata di novità che è impossibile da realizzare con tutto quel vecchiume che non molla. ci vorrebbe un gesto di grande responsabilità da parte dei due grandi partiti, non chiamiamolo inciucio please, potrebbe essere un'opportunità per aprire la strada a nuove generazioni di leader politici, risolvere i problemi e dare il via ad un nuovo modo di vedere la cosa pubblica
non conoscevo questo brano. concordo con il tuo punto di vista conclusivo.
Vedo anche che chi tu vorresti votare non c'è.
Almeno secondo il mio punto di vista.
Caro “soggetto prezioso di fotografi in cerca d’autore” Valentina,
quello che penso io sul tema l’avevo scritto qui. Aggiungo che ogni persona minimamente intelligente e che non faccia come mestiere il politico non può che essere schifato e stufo della politica italiana. E io sono tra questi.
Ma, e per me questo è l’aspetto discriminante, penso anche che o si sceglie di andarsene dall’Italia o, se si rimane, il senso civico che dovrebbe appartenere a ciascuno deve imporre una scelta. Il cittadino non può perdere la speranza e purtroppo checchè ne dica Grillo (il quale secondo me ha comunque il grande merito di aver svegliato la coscienza popolare sulla nostra classe politica) della politica e dei politici (come qualsiasi altro stato democratico) non possiamo farne a meno.
Il non votare significa semplicemente lasciare la scelta ad altri. E dato che invece ciascuno (meno male) ha il proprio diritto di scelta perché sprecarlo?
L’ideale sarebbe una scelta convinta (ed io per la prima volta da quando voto stavolta riesco a fare una scelta convinta) però come disse giustamente Montanelli anche la scelta del meno peggio è cmq una scelta, seppur fatta turandosi il naso.
E se mi posso permettere un consiglio: non lasciare all’emotività dei minuti in coda al seggio la tua scelta. Il tempo per decidere l’abbiamo avuto (fin troppo), riflettici ma vai già decisa. Basta che non segui i consigli del tuo fotografo… Sennò, democraticamente, ti disconosco… :-)
Non so se mi potevo permettere, ma mi sono permesso… :-P
Bacio
D
Francamente non ho comprenso il tuo commento sul mio blog... Cosa ti perplime, del fatto che sto giocando? Mah.
@ Dani Barça: come mi ha fatto ghignare il tuo commento! Ma prima della parte divertente, quella seria.
Hai detto bene e io, stupida, non ci avevo pensato. Abbiamo avuto il tempo per riflettere, e certe scelte non possono e non devono essere preda dell'emotività. Ti sei permesso, hai fatto bene e mi hai dato una grande lezione di civiltà. Ti ringrazio.
Per quanto riguarda la parte divertente del tuo commento [e siccome non c'è nessun link, pochi capiranno che cavolo stiamo dicendo...], non avrai bisogno di disconoscermi (e disconnettermi). Non seguirò i consigli politici del 'mio' fotografo, ed è da vedere, poi, se proprio tutto quello che dice il 'mio' fotografo corrisponde anche a ciò che sente e crede. Secondo me, molto di ciò che scrive è provocatorio.
By the way: che ne pensi delle foto, sinceramente?
V
@ Fabio: spero che tu non te la sia presa. La mia era una provocazione giocata sul fatto che la descrizione che hai fatto di te stesso sembrava quasi uno 'spot'. Non volevo essere pungente o mancarti di rispetto, se questo è quello che pensi. Come ti ho scritto, ho capito che il tono era scherzoso. Anche il mio, d'altronde.
V
E' una situazione surreale. I nostri padri hanno lottato per avere il diritto al voto...ed oggi, non sappiamo che farcene. Andiamo in quella cabina, con le mani legate. Votiamo il "meno peggio". Ma che democrazia è mai questa? Ogni mio pensiero sull'argomento, nell'ultimo mese, mi ha avvelenato il sangue. E poi, il video di Caparezza, m'ha messo tristezza. Perchè l'immagine di lui che si tira dietro un camion con una corda al collo...è davvero l'unico modo di rappresentare questo nostro nodo in gola!!!! Sarebbe bello se tutti annullassero la scheda e intervenisse il parlamento europeo... non mi viene in mente altro.
gran bel pezzo..complimenti..
Quando si arriva al punto in cui ti trovi tu in questo momento, piuttosto che astenersi e fuggire sarebbe meglio moltiplicare i propri sforzi e diventare parte attiva di ciò che chiamano politica...
Gianfranco, devo ammettere che ultimamente l'idea mi ha sfiorato - anche se ad uno stadio di non completa coscienza. Perché l'idea di fare politica (chi? io??) mi pare talmente lontana da me, talmente diversa dall'immagine che... Ma è un discorso stupido, il mio, e me ne rendo conto nell'istante stesso in cui scrivo queste parole. La vita ci porta in direzioni spesso inattese e sconcertanti. Forse è il caso che inizi a farmene una ragione, ed entrare attivamente nella vita. Anche quella politica.
Grazie per le tue parole.
V
Sulle osservazioni alla campagna elettorale richiamo quanto già detto: la politica è gravemente malata, ma non può fare tutta schifo "per pregiudizio". Altrimenti il qualunquismo dilaga. Sono d'accordo con le critiche alla classe dirigente, ma continuo a non vedere proposte. In commento a un tuo post precedente, nel fitto scambio con un frequentatore del tuo blog, mi sono permesso di indicare alcune priorità "concrete". Giusto per non menare il can per l'aia ("cambiare, cambiare"...ma come?). Lo scambio, però, a quel punto si è interrotto...Mi pare, quindi, uno stanco esercizio retorico questo sparare su politici e politica. Poniamoci piuttosto tutti una domanda, anzi due. Primo: si può fare a meno della politica? La risposta è no. Secondo: a cosa siamo disposti a rinunciare per farla? La risposta è libera, ma deve muovere da una conoscenza precisa dell'impegno. Eh, sì, perchè la politica in molti casi è solo un colossale sbattimento (e in altrettanti casi nemmeno remunerato: neppure sotto il profilo della "gratitudine"). Sono d'accordo, infine, circa il fatto che i politici non ti, o "ci", assomigliano. Allora però, se vuoi che le cose cambino (almeno secondo il tuo punto di vista), partecipa. E se ritieni che ci sia solo un "meno peggio", indica un meglio, se lo vedi...
PS: tutti ti danno il voltastomaco, e ci posso credere. Credo però che si debba sottolineare come stavolta uno dei candidati premier e uno dei partiti, pur criticabili, incarnino meglio degli altri l'idea di novità, serietà, e soprattutto di governabilità.
La canzone di Caparezza è bella e molto commovente. mi ero dimenticato di dirlo.
Carapezza non lo avevo mai visto. Interessante. Un po' triste e sconsolante.
reagire è quello che mi storipetendo
besos marina
Il mio non è un consiglio,
tuttavia esiste una terza alternativa.
Recarsi al seggio, farsi registrare e fare mettere a verbale il proprio rifiuto ad esercitare il voto non ritirando le schede.
Così facendo il tuo voto conta come registrato e non puo' essere utilizzato in nessun caso, vedi schede bianche ecc..
Mi piace come hai terminato il tuo post: storie di straordinaria normalità, di un poetico banale lottare quotidiano, di profondissima umanità spesa strappando alla vita stille di linda onestà. Storie di dignità. Sconosciute, ma non per questo - anonime.
Tutto questo succede ogni santo giorno e noi non lo dobbiamo dimenticare mai.
Complimenti Val
Roberto
Il fatto è che la gente come quella che indichi tu, quella che noi vorremmo, non fa politica. Perchè, purtroppo,qui in Italia la politica ha il potere di sporcare tutto, anche le menti e le coscienze migliori. Io voterò, con grandissima riluttanza, ma voterò. Solo per paura del peggio assoluto.
Montanelli sbagliò quando asserì che l'innominabile avrebbe dovuto governare per potersi, alla fine, eliminare da solo. Ah, povero Indro, quanto si sbagliava!!!!!
@ Roberto: mi fa piacere che tu abbia colto il finale. Il finale è, in effetti, o spiraglio di speranza che arriva dalla 'normalità': il nuovo eroe è colui che lotta da mattino a sera per la famiglia e per una vita magari povera ma dignitosa. Credo che questo sia un messaggio importante da trasmettere, in quest'epoca di tristi Corona...
Grazie Rob, un abbraccio.
@ Gabriele: sai, sono contenta che tu abbia commentato questo post. Non nego che speravo lo facessi. Perché le tue parole - spesso 'imbronciate', come dici di essere da sempre, almeno leggendo il tuo blog - hanno una qualità pulita, un 'esserci', un lottare e un crederci che mi spingono ad avere fiducia in quello che dici. Forse la politica, in generale, è malata. Ma ci sono persone come te che fanno riflettere, che hanno un barlume di coscienza e forza. Grazie per aver lasciato, anche stavolta, il tuo pensiero. Per me sei fonte di continua riflessione.
@ Don: sarebbe bello, sì. Ma impraticabile. Si è visto mai un atto rivoluzionario che costa coraggio e riflessione e una presa di posizione senza compromessi e con un filo di sconsideratezza? Non credo. E poi, quel cenno ai nostri padri che hanno lottato per il diritto al voto... be', è talmente vero che non dovremmo dimenticarlo, mai. E fare di tutto per 'far valere' la nostra crocetta.
Un caro abbraccio.
V
Ti ringrazio V., molto. Aggiungo, tornando alla canzone di Caparezza che hai davvero ben citato e linkato, che è proprio a quell'Eroe che penso, quando mi incazzo per tante cose. E a quell'uomo normale, quasi invisibile, dignitoso, debole, forte, coraggioso, disperato, che la politica deve parlare. Con forza, e - aggiungo - sincerità. Nella vita essere sinceri, corretti (e, perchè no, anche gentili...) alla fine paga. Ne sono convinto, comunque. Ed è a questa convinzione e questo spirito, forse non del tutto scomparsi, che dobbiamo aggrapparci e ispirare il nostro domani. Personale e collettivo.
Valentina, che aggiungere di più? Anch'io mi sono stufata di votare "contro" e una volta tanto mi piacerebbe votare "per" qualcuno. Comunque, fino a quando non perderemo la capacità di incazzarci avremo ancora la speranza che qualcosa possa cambiare.
Buonanotte Valentina
P.S.: Il video e la canzone di Caparezza sono tristemente stupendi.
Bel post, appassionato e ragionato insieme; quell'eroe cui ti riferisci nelle ultime righe a me oramai sembra la vittima di un sistema politico completamente autoreferenziale, incapace di intepretare e comprendere i problemi e le esigenze di una società complessa come la nostra. La scelta del male minore appanna la coscienza rendendo lentamente digeribile ciò che fino a ieri era semplicemente immangiabile. E' vero che il voto è un diritto che è stato riconquistato a caro prezzo ma proprio per questo sento il dovere di rispettarlo senza per forza doverlo svilire fino a farlo divenire un triste esercizio privo di qualsiasi contenuto ideale. Credo nella politica come partecipazione ed elaborazione ed è per questo che ho dubbi che non avevo mai avuto alla vigilia di una tornata elettorale ...
La soluzione potrebbe essere la scheda bianca. Ma ormai è passata di moda: i TG parlano al massimo del tasso di astensionismo, mentre sulle schede bianche neanche una parola. Così resta il dubbio: ripicca civile o semplice pigrizia/disinteresse?
In Francia, quando il candidato della gauche Jospin ha perso al primo turno e al ballottaggio sono andati il presidente uscente Chirac e Le Pen (ultra nazionalista famoso per le sue sparate che rimandano Bossi alla scuola per chierichetti), i giornali progressisti intitolavano "Chi preferire? La peste o il colera?".
Se posso esprimere il mio parere, prendo il colera, perché quello, nonostante dia la diarrea, almeno si cura.
Credo che alle prossime elezioni, bisognerà fare un gesto civile, esprimendo un voto di sbarramento. Far capire a certi politici che non tutti si bevono le loro manipolazioni. E che votando il colera, almeno, salviamo qualcosa di molto importante per l'Italia: la speranza.
stessa tua sensazione di smarrimento..
io e la matita decideremo sul momento..
ciao
g
Siamo oramai privi di un qualsiasi politico degno di questo nome... condivido il sentimento di quanti non sappiano dove sbattere la testa. Tornerò alla mia amata scheda nulla, perché dover regalare il mio voto a qualcuno che s'interesserà del suo "bene" piuttosto che preservare quello "comune"? Bel post Valentina, la canzone di Caparezza, poi, è semplicemente perfetta!
.. e un po' di razionalità no? Non votare ha come unico effetto quello di non esercitare un nostro diritto/dovere. Anche in presenza di un enorme astenzionismo non arriverebbe alcun messaggio. Chi ottiene la maggioranza dei voti governa alla faccia di chi non ha votato. Non votare non implica non subirne le conseguenze, anzi..
Il tuo è un messaggio molto utopico ed estremamente ingenuo. la descrizione che dai del tuo personaggio politico ideale è lontana anni luce da qualsiasi politico abbia mai conosciuto questo pianeta. Nell'attesa dell'avvento di un simile fenomeno (tra l'altro oggi sarebbe un agnello in mezzo ai lupi) che si fa? Ci si disinteressa completamente lasciando che chi è al potere continui a fare i porci comodi propri?
La nostra generazione già vive nel fallimento di non esser riusciti a equiparare quello che la generazione del 68 è riuscita a fare. Viviamo di ricordi e commemorazioni, godiamo dei diritti conquistati da altri ma non siamo capaci di portare in piazza il nostro disagio o i nostri ideali. Il meglio che ci riesce di fare piangerci addosso e votare scheda nulla.
@ Anonimo (ma sei sempre Michele che si dimentica di firmare??): hai ragione, in linea di principio. Ciò non toglie che io abbia tutti i diritti di essere ingenua e di avere idee utopistiche... In fondo questa è la prima volta che NON voto in coscienza. Non come effetto di un atteggiamento menefreghistico o annoiato, ma come conseguenza del fatto che, in coscienza, non posso votare nessuna delle proposte politiche. Sono tutte - per un motivo o per l'altro - troppo lontane da me e dal mio senso morale. Annullare la scheda (che, credo, sarà la scelta di molti) è segno di un disagio con cui la politica dovrà fare i conti.
Scegliere il male minore, non sempre è il bene. Per me, ora, è il male e basta.
V
(...non sono Michele) dici bene quando parli di ingenuità e utopismo. Purtroppo i risultati del gesto utopico e ingenuo sono reali e catastrofici. La classe politica ci va a nozze con questi atteggiamenti, ne vorrebbe a milioni di gente così. Riesce a levare il diritto al voto levandoti la possibilità di esprimere una preferenza, a mettere nelle liste persone di dubbia moralità che verranno elette anche grazie al non voto, a promuovere leggi fatti su misura presentandole come un bene comune.
Il voto è l'unico momento in cui il cittadino può far sentire la sua voce, è un dovere prima d'esser un diritto, verso se stessi e verso la propria comunità. Oggi la gente si permette il lusso di non esprimerlo perchè è un diritto acquisito. Solo vivendo in un paese totalitario e dittatoriale se ne potrebbe capire la differenza.
In quest'ultima campagna elettorale è venuto fuori il nuovo concetto di voto inutile da parte di persone che hanno un bacino di voti assicurato e che sperano che gli indecisi, alla fine della fiera, restino a casa. Il questo modo verrà valorizzato al massimo il voto dei propri fedelissimi.
il tuo voto è inutile solo se non lo esprimi.
M.
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