lunedì 10 dicembre 2007

Ma mère m'a dit (la Notte e il Fascino)

Mia madre, figlia sessantaquattrenne del proibizionismo sessuale, s'è detta preoccupata dei miei rientri all'alba durante il fine settimana. Troppe volte, troppo tardi. O troppo presto, a seconda dalla prospettiva da cui si guarda il giorno: se dalla fine - o dall'inizio. Durante il fine settimana la notte è il mio giorno, trapunto di molti soli; io lo abito con disinvoltura, lo indosso, e nulla mi piace altrettanto che sentirmi avvolta rannicchiata nella notte. Quel buio; quello stop della mente. Sentirmi me stessa senza il dovere di esserlo; nelle mie maschere la mia essenza.
Sabato qualcosa (un'emozione, forse) mi ha preso alla gola, mordendo con avidità. Mi ha gettata a terra. Ho adorato da subito quella sensazione di violenza e forza, quel brutale piegarmi le braccia dietro la schiena e vincermi. Mi ha fatto sentire gli occhi liquidi, e caldi; persi, immersi nel desiderio. Ciò che immagino è irripetibile. Sono lapilli di carenza e fuoco che nelle mie notti tengo troppo moderatamente a freno, ma che deflagrano infine di giorno - nelle parole, purtroppo. Solo nelle parole. Che, di volta in volta, bastano sempre meno, appagano sempre meno e, al pari esatto di un erotomane, pretendono di più, svelano sempre di più, e incalzano. Sono la mia personalissima fonte di dipendenza.
Riflettevo: ciò che rende attraente la Bestia non è, come stupidamente ci vuol far credere l'autore, la dolcezza che infine riesce a suscitare in Belle un sentimento di amore, ma dovrebbe essere proprio la sua forza, la sua rudezza, il potere che deriva dalla sua mostruosa imponenza. In questo c'è del fascino (e d'altra parte nel significato stesso di fascino c'è la notte, il mistero, la malia e l'accerchiamento, il piegarsi della volontà ad un potere oscuro; il fascino è Anatolij Kuragin), non in quella specie di goffo peluche che lancia palle di neve e mangia la zuppa col cucchiaio... patetico.
Due volte la stessa carezza, è vero, non è la stessa cosa. Ma qualcos'altro può esserci al suo posto. Qualcosa di più coinvolgente, e di meno facilmente definibile. Appoggiata alla parete stavo parlando con un'amica, finché lui, all'improvviso ma con decisione, si è quasi lanciato su di me prendendomi la spalla, spingendomi quasi con tutto il corpo contro il mio che, avvicinando tanto i suoi occhi ai miei e le sue labbra, ho sentito le pupille dilatarsi di stupore e bellezza, ho posato la testa al muro in stato di totale inerme abbandono mentre lui mi parlava e mi diceva di raggiungerlo alla consolle dove stava mettendo i dischi. Non importa quello che è successo dopo. L'ho raggiunto, certo. Non subito, non di slancio, ma girandoci intorno, temporeggiando, irretendo. E' stata una danza.
Parlavo di legacci, qualche post fa. Ecco, quei legacci si sono infittiti, tagliano la pelle e penetrano la carne. Sono ormai dentro di me.
E' un errore credere che io ami. Non amo - non ancora, e nemmeno quasi. Ma di notte mi accade sempre più spesso di respirare, assieme alla fredda aria di mare, fascino e buio e stelle e un senso da omphalos, da ombelico del mondo. Mia madre non sa quale sacro sentimento di onnipotenza anima le mie notti, e le sue immagini sono immorali grovigli di azioni impure. Le mie, di immagini, sono ben più oscure, e ben più roventi; ma le consegno talvolta alle parole e, più spesso, al silenzio ermetico della mia testa. Tric trac: le rotelle girano, macinano fantasie, disegnano scenari e mondi e sogni. Null'altro che il fascino più torbido, accompagnato dalla realtà più casta.
... Ma solo in attesa che la realtà riesca - finalmente, ed infine - a cogliermi di soppiatto, ululando e spazzando la mia mia terra con potenza di tormenta, piegando reticenze e vanità, sospingedomi come fa il vento con le anime dantesche del secondo girone dell'Inferno. Insomma, ubriacandomi con una potenza che finora ho solo pensato, ma - mai - vissuto.
V

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ognuno scopre la magia nei suoi tempi e nei suoi spazi... E spesso questo semplice concetto non è capito da chi l'ha vissuta (e nemmeno tutti l'hanno fatto) in tempi e modi diversi.

Ti auguro di poter vivere presto i migliori "immorali grovigli di azioni impure" ;D

My funny Valentine ha detto...

Diciamo che mi sto preparando a questa evenienza...! Come il letargo aiuta a superare l'inverno con il minor danno possibile e in attesa della primaverile "rinascita", così io sto sonnecchiando e scrivendo, scrivendo e sonnecchiando, per potermi traghettare in una nuova fase della mia vita...
:-)
V