venerdì 21 marzo 2008

L'armadio della vergogna

I fatti: tra il 1943 ed il 1945 molte migliaia di civili furono vittime di innumerevoli stragi compiute da nazisti e fascisti in tutta Italia. Un elenco tragico che comprende nomi noti ed altri meno, tra i quali si possono ricordare Stazzema, Marzabotto, Fivizzano, Conca della Campania, Barletta, Fossoli, Matera, Capistrello... Nei mesi successivi alla Liberazione, molti dei colpevoli vennero individuati e su di loro furono aperti procedimenti penali. A Palazzo Cesi - palazzo cinquecentesco in via degli Acquasparta a Roma, sede della Procura Generale Militare - affluirono i fascicoli relativi a centinaia di crimini compiuti dai nazifascisti ai danni di vittime civili. Su quei fascicoli erano annotati i nomi delle vittime, i nomi degli assassini e i luoghi dei crimini. Tutto, però, rimase sepolto e muto in quel palazzo. Non ci furono istruttorie e non si celebrarono processi. Prove, testimonianze e nomi furono risucchiati nell'oblio.
E' stato solo nel maggio del 1994 che il procuratore militare Antonino Intelisano (che si stava occupando del processo contro l'ex SS Erich Priebke) rinvenne a Palazzo Cesi, dentro un armadio con le ante rivolte verso il muro e chiuse a chiave, un grande registro contenente ben 2273 voci e 695 fascicoli, in 415 dei quali si citavano i nomi dei colpevoli. Al 'numero uno' compariva l’eccidio delle Fosse Ardeatine, con i nomi di Herber Kappler, Erich Priebke e altri assassini che, grazie a quell’armadio rimasto chiuso, avevano nel frattempo goduto di cinquant'anni di libertà.
Si dice che fu la ragion di Stato ad imporre l’occultamento di quei fascicoli. Nel mondo suddiviso in due blocchi, in pieno clima di Guerra Fredda, la nuova Germania doveva entrare nella Nato come baluardo contro l’avanzata sovietica. Si preferì, così, tacere i crimini commessi dal nazismo ed aprire una nuova pagina della Storia, il più intatta possibile.

Recentemente mi è capitato di scovare, su internet, l'articolo di un onorevole di AN, tal Enzo Raisi che, parlando dell'armadio della vergogna, ha sentenziato: "non ci fu nessun armadio della vergogna, tesi cara a una certa storiografia di sinistra, né tantomeno una volontà di occultamento. I gravi ritardi che ci hanno portato alla sentenza dell'altro giorno sono dovuti in realtà ai mutamenti della giurisprudenza militare". Questa affermazione, nella sua viscida banalità di parte, mi ha fatto riflettere su quanto ogni cosa, ogni fatto, ogni avvenimento - per quanto crudele, avvilente e vergognoso sia - possa essere politicamente strumentalizzato e deformato, trattato senza alcuna onestà storica o intellettuale. E mi sono chiesta oggi, in pieno clima di campagna elettorale, quale fede dare a tutti i nostri politicanti, di destra e di sinistra. Nessuno di loro mi piace, nessuno mi convince. Nessuno mi ha dimostrato d'avere quel minimo sindacale di rettitudine che me lo renderebbe, non dico simpatico, ma quanto meno preferibile ad altri.

Al nostro onorevole di AN, Raisi, non è venuto in mente, per un istante almeno, che la vergogna di cui si parla dicendo 'armadio della vergogna' non è una categoria politica, non è un concetto strumentale che avvalori o neghi una certa tesi, non è nemmeno un 'penitenziagite' o un anatema collettivo ("vergognatevi, gente!")? Non è venuto in mente, per un istante, che si tratta di una vergogna morale, una freccia luminosa che ci indica la via del 'non è giusto', e che ci spinge a cambiare direzione? Che esiste un 'bene' e un 'male' etico, e non solo politico? O meglio: che il bene ed il male dovrebbero essere al di là di ogni categoria, e insegnarci come si vive, come si fa politica, come e dove dobbiamo indirizzare la nostra vita, pubblica e privata?
No, non credo che queste peraltro banali riflessioni vengano in mente tanto spesso ai nostri politici.
V

Carlo Lucarelli, L'armadio della vergogna, parte prima.

35 commenti:

Nicche ha detto...

Ho cominciato a leggere i tuoi "post" e non vorrei fermarmi. Ma ora devo lavorare...

My funny Valentine ha detto...

Nicche, che dire, grazie! :-)
V

Unknown ha detto...

E chissà quante altre cose sono nascoste negli archivi. Tenendo conto che pure i partigiani ne hanno connesse parecchie, e questo è logico. Ogni vittima quando non è più vittima passa a carnefice. È sempre stato così purtroppo, si confonde giustizia con vendetta, sentenze senza processi. Intendo a quei tempi ovviamente. In quanto alle sporche ragion di stato e ai bambocci politici, bambocci dato che vivono sulle nostre spalle, non vedo proprio nessuno in grado di guidare il paese. Nessuno.

Gabriele Molinari ha detto...

Io faccio politica, e benchè non sia - nè, credo, sarà mai (o forse dovrei augurarmelo) - la mia occupazione principale, essa è una passione assoluta. Mi duole constatarne l'imbarbarimento, nella pratica quotidiana, ma ciò non può stupire ove si calibri il giudizio circa la stessa su una ponderata analisi sociale ed antropologica di chi "fa" politica. Chi uccide la lingua italiana in mail involute quanto lunghe e zeppe di errori (è quasi la costante), chi uccide ogni metodo logico in discussioni infinite sul nulla, dove il problema è spostare virgole e punti su documenti che non leggerà mai nessuno. Chi ha ucciso la passione, e il merito. Per non parlare della democrazia interna...Tuttavia credo che un pò di fiducia occorra averla: se non altro in se stessi. E quindi penso sia giusto provare a sostituirsi a chi fa politica male, se davvero si crede che siano tutti "bambocci che vivono sulle nostre spalle": non sto affatto criticando tale espressione, tuttavia ritengo - questo voglio dire - che sia necessaria una più ampia partecipazione. Specie di chi, anche giustamente, critica. Partecipando si avverte, peraltro, come il vero problema della politica di oggi è selezionare ciò che più conta, e decidere. Per questo motivo, e spero di non parervi cinico, non mi indigno se qualcuno vuole "ripartire da zero" e fare pari e patta col passato. Anche se per mere convenienze. O meglio: non mi interessa più. Vedo che conviene un pò a tutti esercitarsi sullo "ieri", magari per stilare improbabili classifiche di colpe, per sostituire con identità vecchie, superate, ma riconosciute (i fascisti e i comunisti)...identità nuove che ancora non sono evidenti, o che forse nemmeno esistono...Perchè a nessuno interessa, in fondo, prendersi la briga di interpretare il nuovo, provare a descriverlo ...e con esso magari pure quel concetto di etica...di cui tutti parlano, ma che fatico ad immaginare ancorato al '900 e alle sue categorie ancora abusate. Perciò chiudo e sintetizzo: lasciamo pure chiusi gli armadi pieni di ieri se questo ci lascia il tempo di cercare, davvero, la dimensione del nostro tempo. E del nostro impegno, nel nostro tempo.

My funny Valentine ha detto...

Caro Gabriele, sono d'accordo quando dici che è troppo facile criticare e, al tempo stesso, tenersi fuori da quella melma che è diventata oggi la politica. Lavarsene le mani e al tempo stesso giudicare e condannare. Occorre mettersi in discussione e provarci - almeno provarci.
Ma non concordo con la tua conclusione: che, cioè, talvolta è preferibile lasciare chiusi certi armadi e lasciarsi alle spalle un certo passato. Sarebbe come dire: trascorso un tot di tempo, facciamo cadere in prescrizione ogni reato, perché intanto il tempo passa e nuovi crimini si sostituiscono a quelli vecchi... Non cerchiamo gli assassinii, non cerchiamo i colpevoli, ché tanto mettere alla gogna uno in più o in meno, non cambia il risultato finale dell'equazione. E' vero: il risultato non cambia, ma non è questo il punto.
Parlando dell'armadio della vergogna non volevo pronunciarmi contro la destra o la sinistra. I colpevoli vanno cercati sempre - a qualunque professione appartengano - e gli armadi non vanno né chiusi né dimenticati. Questo, almeno, è quello che penso. Per me la giustizia è ancora un 'ideale' che non conosce limiti temporali o spaziali...
V

polle ha detto...

Concordo con ebalsemin... chissà quante belle sorprese sono nascoste negli scantinati di questa fatiscente seppure giovane Repubblica Italiana, piccoli e grandi misfatte portate a termine da destra o sinistra, che assomigliano sempre più a due cuginetti viziati che litigano per l'ultimo pezzo di torta. Gabriele, giustamente sottolinea il fatto che lamentarsi senza agire è sterile e puerile, concordo anche con lui. Concordo anche sul fatto che bisongerebbe cancellare la lavagna e ripartire da zero. Non sui crimini, su questo punto sostengo M.F.V., i crimini sono crimini ed in quanto tali vanno perseguiti e sanzionati! Io il colpo di spugna lo darei a tutta la nostra classe politica. Ci vuole un cambio di direzione, la politica deve tornare ad essere la ricerca del bene per la comunità e non la scusa per perseguire interessi personali, cosa che fanno sia a destra che a sinistra. Consiglio a tutti di andare a dare un'occhiata al discorso di Perice agli Ateniesi del 461 a.C. (lo trovate qui http://blueyes80.wordpress.com/2006/11/03/pericle-discorso-agli-ateniesi-461-ac/).
Un abbraccio M.F.V.
polle

marina ha detto...

una freccia luminosa, lo dici bene, per tutti. La vergogna è collettiva, di un paese che non ha saputo dare giustizia.
grazie marina
buona pasqua e baci

polle ha detto...

OOOPS! Il link non mi è entrato tutto! Ve lo riposto:
http://blueyes80.wordpress.com
/2006/11/03/pericle-discorso-
agli-ateniesi-461-ac/

Chiedo venia per la svista!
polle

My funny Valentine ha detto...

@ Polle: ho letto il discorso di Pericle. Hai fatto bene a postarlo. Dovremmo averlo sempre presente.
Ricambio l'abbraccio
V

Anonimo ha detto...

La storia e l'esperienza dell'umanità dimostrano che il fanatismo è politicamente pericoloso e privo di utilità morale. L'indignazione verso certi crimini dovrebbe andare ben oltre l'ideologia, ma molti non sono capaci di uscire da questo sterile "ésprit de système".

Auguri e un abbraccio anche a te.

A presto
Clotilde

Gabriele Molinari ha detto...

Premessa. Bravo Polle ...e bravo Pericle.
L'ho premesso, non voglio sembrarvi cinico: a me i colpi di spugna non piacciono, però ragioniamo sulle priorità. A me non interessa più questo sterile dibattere (e malamente, ipocritamente, superficialmente, strumentalmente...) su destra e sinistra, laici e cattolici, imprenditori e operai...è una colossale cazzata, artatamente costruita per poter continuare a non intervenire sul male di questo Paese: male che è evidente, palese: questo Paese è "vecchio". Nelle idee, nei costumi, in tutto. Io sono di sinistra, sebbene di una sinistra - direi - americana: in nesun modo radicale, magari anche un pò visionaria, che esalta l'impresa individuale e un concetto nuovo, o aggiornato, di "frontiera". Il mio essere "di qua" non mi impedisce di condividere posizioni anche significative con chi sta dall'altra parte, con chi ha riferimenti culturali diversi dai miei...ma almeno ne ha! Non sto a dirvi quale frustrazione ci sia a combattere contro l'idiozia dei riti, le stucchevoli ipocrisie (un uomo e una donna nelle liste...), il finto unanimismo...e sempre e comunque con i pregiudizi di posizioni cristallizzate, il piattume dell'assenza di riferimenti ideali (magari, perchè no, da non condividere...ma discutendone, discutendo di qualcosa...). Tutto questo deve modificarsi, mi piacerebbe che persone come quelle che scrivono qui - su questo come su altri blog "intelligenti" - avessero il piacere di contribuire. Vi renderete conto, tuttavia, di quanto ci si trovi ad essere respinti, di quanto si debba lottare per non cedere a chi ancora oggi campa su polemiche vecchie, su conflitti - perdonami MFV - davvero superati; su vecchie appartenenze (dite bene "i crimini vanno puniti", ma io a questo punto direi che i criminali sono morti più che punibili). Chiudo con questo: il mio bisnonno, socialista, ha bevuto tanto di quell'olio di ricino e preso tante di quelle botte...che di più non si poteva; mio nonno invece era fascista...Io, per me, ho scelto il mio campo di gioco... ma vorrei giocare la "mia" partita. Non l'appendice di una partita già finita, e della cui fine qualcuno non riesce, non vuole o non può rassegnarsi.

My funny Valentine ha detto...

Gabriele, ti 'perdono' eccome! ;-) Ci mancherebbe che una persona non possa esprimere il proprio punto di vista sul mio blog... Ne sarei amareggiata e delusa, e lo troverei 'fascista' - per restare in tema.
Per quanto riguarda il tuo ultimo intervento, devo dirmi del tutto d'accordo con te. Siamo un Paese 'vecchio'... certi criminali sono morti più che punibili... le stucchevoli ipocrisie e il finto unanimismo... Concordo su tutto.
Solo che, riallacciandomi al tuo primo commento, non penso sia possibile riflettere sul futuro di questo Paese senza aver prima a lungo riflettuto sul nostro passato. E la mia impressione è che se ancora oggi si discute di 'quel' passato è perché, in fondo, non l'abbiamo ancora del tutto metabolizzato a livello di coscienza collettiva.
Ecco, il senso di riflettere su questioni come la Shoah o l'Armadio della Vergogna è proprio questo, per me: riflettere su un "passato che non passa"...
Per tutto il resto, non si può non essere d'accordo con quello che scrivi.
V

JANAS ha detto...

in parte condivido quel che dice gabriele molinari.. ma anche quello che dice my funny valentine ...il fatto è che:
1) il passato non deve essere dimenticato; bisogna evitare certi errori!!
2)i politici devono smettere di strumentalizzare il passato!
3) non ho ancora capito se è la politica che corrompe alla fine anche i politici + onesti o sono i politici disonesti che corrompono sempre la politica e impediscono a quelli onesti di cambiarla!
4)non raccontiamoci balle..i politici strumentalizzano anche l'aria che respiriamo!!!
la mondezza che produciamo..l'aria che sorvoliamo...il dio in cui crediamo...tutto per un nostro voto...io voterò quello che mi sembra racconti "meno" favole...
gabriele molinari...spero davvero che tu riesca a giocare la tua partita..incontrerai molti muri di gomma..quelli sono duri da buttar giù ...ti chiederanno di agirare l'ostacolo e vorrano qualcosa in cambio...etc etc..

JANAS ha detto...

Buona Pasqua a tutti ...ne abbiamo bisogno.. perchè il tempo metereologico e quello della nostra epoca ..minaccia fulmini e saette!
Ma..prima o poi..ha da venire Primavera!!

Anonimo ha detto...

Credo che molte cose devono ancora venire fuori, molte. In Italia si tiene tutto nascosto e stiamo diventando il paese che siamo. A volte ho l'impressione che non siamo usciti ancora dal fascismo. Bel post, molto interessante. Tanti auguri, Giulia

Unknown ha detto...

Beh mi scuso per l'errore di battitura di prima. Cmq ero di destra, ma ora non sono di nessuna parte. Non perché mi piaccia l'anarchia ma salamente perché non vedo nessuno in grado di fare gli interessi del paese. Cambiano nome ai partiti ma le persone e le ideologie sono le stesse. Che serve cambiare nome? Ciò che pensi è sempre quello, anche con un nome diverso. Ah per il fatto di storpiare la lingua italiana...sono veneto e da noi il dialetto è la prima lingua.

Roberto ha detto...

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Buona Pasqua
Roberto

Gabriele Molinari ha detto...

a ebalsemin: non so se ti riferisci alle mie osservazioni...quando parli di errori di battitura / storpiature, ma...io non mi riferivo assolutamente a te. Ci tengo a dirtelo perchè non vorrei esserti parso cafone. Ho parlato delle mail dei politici (anche più o meno "grandi" politici). Faccio qualche esempio divertente / inquietante (fate voi): un' + maschile FREQUENZA ALTISSIMA/ consilio regionale FREQUENZA DISCRETA/ impegnio E'CAPITATO (NON INFREQUENTEMENTE) ANCHE QUESTO/ ò visto ...E ANCHE QUESTO!). Quanto all'essere veneti...io sono di ascendenze paterne trentine quindi...

a janas: ...incontrerò dei muri di gomma? E' già tutto un muro, certe volte è di gomma, altre volte...Comunque grazie per l'incoraggiamento...Ti vorrei solo fare una precisazione volante: è giusto parlare di onestà, ma non deve mai essere la prima qualità...tu andresti da un medico, un avvocato onesto ma incapace? Questo per dire che bisogna diffidare anche della retorica dell'onestà "alla Grillo". Non vuol dire nulla: molti (sedicenti) onesti, o "professionisti dell'onestà" (un pò come i professionisti dell'antimafia di cui parlò Sciascia) sono semplicemente i buoni del Nietzsche.

a mfv: sul perdonami ...scherzavo...me lo aspettavo il perdono, dai! quanto al "riflettere su", tu citi la Shoah: ecco, guarda, in occasione dell'ultima giornata della memoria ho assistito ad una relazione di quello che è uno degli ultimi testimoni che girano l'Italia e l'Europa per parlare di quel periodo e di quegli eventi: il Prof. Segre di Milano. Persona eccezionale, di grande intelligenza e se a qualcuno di voi capiterà di vedere il suo nome in qualche convegno/appuntamento sul tema vi consiglio di andare: beh, il senso di quel che ha detto, e che mi è molto piaciuto, è così (spero non troppo malamente) sintetizzabile: basta con la retorica dell memoria, con "l'appuntamento con la memoria" una volta all'anno...serve una memoria più consapevole e - se vogliamo - meno "di parte". Di qualsiasi parte. Sentire chi ha vissuto e subito i più grandi orrori della Storia dire, oggi, di non strumentalizzarla, la Storia, nemmeno in un senso che si supponga, pure a ragione, "più giusto" mi è parso ...straordinario. Non è di cosa parliamo, voglio dire, ma come ne parliamo. Per parlarne male, come si fa in Italia (forse perchè mancano strumenti culturali e onestà intellettuale per parlarne meglio), gurdiamo avanti...

silvio ha detto...

Valentine, ho letto i tuoi ultimi post (perdonami per l'assenza :-( )e sono molto belli. Come sempre. Auguroni di buona Pasqua!
Un abbraccio

Unknown ha detto...

Buona Pasqua a tutti...

guccia ha detto...

Se non salveremo la memoria fra un pò non ci sarà e non ci sarà stato più fascismo, non ci sarà e non ci sarà stata più mafia perché tutto sarà mafia, non ci sarà e non ci sarà stata più cultura perché tutto sarà mercato.

Sono riflessioni importanti le tue. Per chi la vede come noi semplici, ma altrettanto forti e necessarie.

Un bacio.
Non passo spesso per blog in questo periodo perché la vita chiama, ma capita che ti penso.

Ca' ha detto...

non bisogna dimenticare nemmeno il sangue dei vinti. Non è revisionismo, il mio cuore è rosso, ma la parentesi del dopoguerra in Italia è vergognosa. Consiglio di leggere "Il sangue dei vinti" di Pansa che, a proposito, calza a pennello.

Gianluca ha detto...

Mi riservo di commentare questo post con più calma...
intanto ti faccio tanti auguri..
giorni lievi e sereni.

g

Luca Bleek Sartirano ha detto...

Conosco bene...
è assurdo.

Buone feste Valentine

Anonimo ha detto...

Anche io moltissime volte mi sono chiesto se certi politici credono veramente in quello che dicono.
Se la risposta fosse affermativa, ci sarebbe da stare freschi.

Dice bene, Valentine, quando parla di etica e di morale.
E per me sarebbe proprio da qua che bisognerebbe partire, prima e più a monte ancora dei discorsi su tabule rase e andare avanti.

Occhei, anche di etiche e di morali ce ne sono di differenti.
Ma penso, trovo, che determinati valori siano stati riconosciuti come universalmente validi, e la massima parte del mondo attuale li condivide (la dichiarazione universale dei diritti dell'uomo).

Allo stesso tempo, i fatti, concreti e imprescindibili, esistono per l'appunto nella loro concretezza, nonostante le varie interpretazioni con cui si possano accompagnare; sebbene a volte la realtà sia complessa e multistratificata, non bisognerebbe arrivare troppo in là con le teoresi (più o meno filosofiche).

E in ogni caso, i nostri politici non credo neanche sappiano cosa sia, la filosofia teoretica.
Per cui il discorso cade sul nascere, e neanche si pone.

Per concludere, trovo assolutamente non condivisibile l'affermazione riguardo lo "sterile dibattere (e malamente, ipocritamente, superficialmente, strumentalmente...) su destra e sinistra, laici e cattolici, imprenditori e operai...è una colossale cazzata, artatamente costruita per poter continuare a non intervenire sul male di questo Paese".

Queste differenze (destra/sinistra, laici/cattolici, eccetera), invece, esistono eccome, altro che collossale cazzata.

Così come, checché se ne dica, esistono ancora le classi sociali e compagnia.
Magari dai contorni più sfumati, ma cavolo se esistono!
Non riconoscerlo, a mio avviso, farebbe parte della miopia ahimè tipica della politica tutta.

Mi sembra, scusami, che questa posizione sia quella tipicamente appiattente del PD.

Il punto non è nel non continuare a parlarne, bensì nel cominciare finalmente a farlo nella maniera giusta, al di là di interessi individuali, delle varie volontà di potere, e così via.

Non sono gli argomenti che non vanno, bensì il come vengono affrontati e da chi.
Occorre agire a monte, altrimenti si tornerà sempre punto e a capo.

Al di là di certo "Vecchio" e di certo "Nuovo", un colpo di spugna a mio avviso è un gesto ipocrita e superficiale.
Una terapia sintomatica.
Che potrà "agire", forse, "sul Male di questo Paese"; ma se si dimenticano i discorsi a monte, ciò che veramente conta e ciò su cui con maggiore forza bisognerebbe agire, alla distanza non servirà a nulla.

My funny Valentine ha detto...

Dottor Carlo, grazie per il tuo articolato intervento. Lo condivido. E aggiungo un'osservazione: mi fa piacere notare come post di questo tipo riescano a suscitare un dibattito... significa che, anche se l'indifferenza verso certe tematiche del passato è forse l'atteggiamento predominante, non è il solo. E, hai ragione, più importante ancora è il modo in cui se ne parla, non solo la quantità di parole che si fanno, a dover essere cambiato e approfondito.
Infine, mi ha fatto sorridere - ma lo trovo giusto e vero - quel che dici sulle riflessioni filosofiche: non bisogna esagerare... Già. Come in ogni cosa, forse, andare troppo in profondità rischierebbe anche in questo caso di far perdere lo sguardo d'insieme e non condurrebbe da nessuna parte.
V

My funny Valentine ha detto...

@ Guccia: sai che concordo con te. Per me la memoria è un imperativo morale, ne avevamo già parlato in occasione del Giorno della Memoria.
Anche io capita che ti pensi, e non è retorica. Grazie per essere passata. Un abbraccio
V

Anonimo ha detto...

Le verità scomode vanno conosciute. Io voglio sapere di Ustica, voglio sapere di ogni cosa che hanno fatto senza che ne avessero il diritto. Voglio sapere e voglio giustizia.

Io forse le idee più chiare le ho. Io non scegliero nessuno di loro, nessuno.

Vidimazione della scheda e poi rifiuto verbaizzato al voto.

Le idee confuse le ho anche io ma non su cosa penso ma sul futuro che vedo davvero buio.

Gabriele Molinari ha detto...

A dottorcarlo: nella misura in cui svolgi considerazioni relative ad altre mie precedenti, mi sembrerebbe educato - da parte tua - rivolgerti in prima persona all'estensore. Anche perchè, da estensore, intendo risponderti, appunto in prima persona.
Detto questo, leggo con interesse quel che scrivi, anche quando definisci "miopia...tipica della politica tutta" il fatto di non riconoscere "queste differenze (destra/sinistra, laici/cattolici, eccetera", e di non riconoscere che" esistono ancora le classi sociali e compagnia".
Anche quando concludi, scusandoti con MFV (!?...MFV, sei del Pd pure tu?) "che questa posizione sia quella tipicamente appiattente del PD".
Nulla da dire circa "politici e filosofia teoretica", ma non mi limitererei a dubitare della conoscenza di quella teoretica...teoretica che peraltro sconta un fisiologico genericismo da cui mi pare il tuo intervento non sia immune. A) Dire infatti che le differenze tra destra e sinistra "esistono eccome" è affermazione che posso condividere: ma il punto è un altro: quale sinistra e quale destra? Il mio intervento era infatti rivolto a censurare la cristallizzazione di posizioni ed atteggiamenti che, nel loro scoprirsi continuamente inadeguati al loro tempo (ovvero alle sfide del loro tempo: pensa ad ambiente ed energia) finiscono per sputtanarsi. Concettualmente. Non certo per negare una differenza che, tuttavia, non può sopravvivere solo nominalmente. Essendo di sinistra mi auguro che la sinistra abbia un futuro, e anche e soprattutto un presente, ma constato come questi vengano declinati in modo assai diverso nei vari paesi europei: dall'Italia, dove la sinistra (e il confronto con la destra) è vieppiù statico/conservativo/opportunistico, alla Gran Bretagna ...in cui il capo "ideale" dei laburisti, Blair, ha testualmente detto che "sinistra e destra non esistono più". Credo che ciò meriti, almeno, una riflessione.
B) anche dire che le differenze tra laici e cattolici "esistono eccome" è affermazione condivisibile, direi ovvia. Che tuttavia non può diventare il filtro con cui guardare ad ogni cosa, nè tantomeno divenire - nel momento in cui diventa disfunzionale all'interesse collettivo - "la questione prima" sull'agenda politica. Io credo che un punto di incontro tra laici e cattolici sia possibile prima che auspicabile: semmai il problema è altrove, ovvero in certune ingerenze ben note a tutti. Ma lì è il vulnus: non si tratta di un problema di identità (laici e cattolici), quanto di...diverso tipo. Ragion per cui va presentato per quel che è: e invece si mistifica, erigendosi un'idea di contrapposizione, fittizia e pericolosa.
Molto d'accordo quando scrivi che
"il punto non è nel non continuare a parlarne, bensì nel cominciare finalmente a farlo nella maniera giusta, al di là di interessi individuali, delle varie volontà di potere, e così via.
Non sono gli argomenti che non vanno, bensì il come vengono affrontati e da chi.
Occorre agire a monte, altrimenti si tornerà sempre punto e a capo".
Mi sembra infatti di aver specificato, in un secondo intervento, il mio punto di vista: ed è identico.
Niente da dire su "posizione tipicamente appiattente del Pd". Touchè.
Un cordiale saluto.
g.

My funny Valentine ha detto...

@ Gabriele: no, non sono del PD, né di alcun'altra confessione politica dichiarata. Ed è una delle ragioni per cui anche io, come il Rockpoeta, voterò scheda bianca. Sperando che quel bianco urli qualcosa.
Grazie per i tuoi interventi ricchi e articolati. E' molto interessante quello che scrivi.
V

Anonimo ha detto...

Scusami, Gabriele, il mio non rivolgersi a te in prima persona è stata semplice dimenticanza, non voleva essere mancanza di educazione.

Ammetto che forse non ho espresso benissimo il concetto sulla “miopia”.
Quello che avrei voluto dire è esattamente quanto tu riporti a proposito dell’opinione di Blair, che a mio avviso, sotto molti punti di vista, non è condivisibile.

(A me Blair non è mai piaciuto, peraltro.)

Sinistra e destra esistono, a mio avviso, nella misura in cui esistono ancora concezioni diverse di sistemi economici e politici. E quindi, e inoltre, etici, morali e culturali.
Nei primi rientrano anche l’organizzazione del lavoro e la distinzione tra classi sociali (che, confronti di redditi alla mano, ripeto che esiste eccome).

Per il resto, su tale argomento hai ora spiegato molto bene quanto intendevi, e sono d’accordo.
Purtroppo trovo che la cristallizzazione di cui parli sia figlia dell’ignoranza e del qualunquismo, forse i veri “grandi Mali” di questo Paese.

Anche sulle *vere* “sfide” odierne sono d’accordo, e mi sembra che siano diverse le posizioni su come affrontarle, anche tra PD e Sinistra l’Arcobaleno.
Ma parlarne seriamente, probabilmente, non rientra negli interessi del “pubblico” (quanto share ha fatto domenica scorsa la puntata di “Report” sull’energia?).
Che preferisce appunto rimanere nella sua ignoranza e nelle vecchie cristallizzazioni.

L’impressione che il mio sia “genericismo” nasce forse dal fatto che non faccio politica di professione, ma soprattutto dall’opinione che in un mezzo come questo trovo più confacente un determinato tipo di linguaggio e di strutturazione (anche grafica) del discorso, che purtroppo deve pagare uno scotto al fine di una maggiore immediatezza.

Sul non-voto non mi trovo d’accordo con Valentine, per il semplice motivo che a mio avviso non serve proprio a nulla lasciare la scheda bianca.
Secondo me dovrebbero essere altri i modi di protestare e farsi sentire, quello della scheda bianca ahimè ha molto poco peso.

Personalmente, cerco infatti di operare in altri modi, e pure essendo idealmente, e come pensiero politico e latamente umanistico, un anarco-socialista, e pure cercando di agire in tale senso, porrò ugualmente la mia crocetta.
Perché, detto in soldoni, secondo me o si convincono tutti i non-votanti a scendere in piazza e prendere la Bastiglia, oppure a farne le spese saranno tutti gli altri, quelli che invece il voto lo danno e per cui le percentuali farebbero differenza.

Insomma, cerco di agire su due fronti insieme.
Anche se non sono sicuro che sia logico farlo.

Gabriele Molinari ha detto...

dottorcarlo, mi piace molto la risposta che dai, e mi fa un pò incazzare che anche tu - come molti altri - scelga di "star fuori" dalla pratica politica...nella quale è evidente che avresti molto da dare. Importa poco con chi. Tuttavia devo rilevare questo: ieri sul discorso Pd ho prestato il fianco senza obiezioni...vorrei però sottolineare come le soluzioni che non trovi nel programma del Pd non mi pare emergano prepotenti da quello di Sinistra arcobaleno. Dici che "Sinistra e destra esistono, a mio avviso, nella misura in cui esistono ancora concezioni diverse di sistemi economici e politici. E quindi, e inoltre, etici, morali e culturali." Mah...Credo che sotto il profilo etico, almeno per quel che pertiene all'etica della scienza, tutto sia così fermo a ogni latitudine politica (e forse geografica) che persino a uno come Habermas è venuto in mente (per un pò) di fare una joint venture con benedetto XVI. No, io queste concezioni "così diverse" non le vedo. Ho visto, a livello internazionale, due grandi novità, interessanti, su fronti opposti: il sarkozysmo, e le sue promesse di modernità, e il coraggioso ritorno alla sinistra di edwards: unico nel suo genere (ma stavolta pare che occorrano altre qualità, direi ...di genere... per andare alla Casa Bianca). Per il resto...poca roba, così mi chiedo chi, e sopratutto come, incarni - oggi - le differenze di cui parliamo. Zapatero (che a me piace) è infatti campione di laicità...ma in politica economica è poco differente da Aznar.
Sull’ "organizzazione del lavoro e la distinzione tra classi sociali" ho avuto l'impressione che anche Gallino abbia tolto il piede dall'acceleratore...

Quanto a "ignoranza e qualunquismo, forse i veri “grandi Mali” di questo Paese" hai ragione. E' più giusto, più completo di quel che scrivo io. Ma a questo punto aggiungerei la tv commerciale...Il disastro, temo irreparabile, sta lì...

Tv pubblica: citi "Report", come molte altre persone che frequento e stimo...ma ti confesso: non riesco a vederlo, lo trovo estremamente fazioso. Mi sembra costruito sullo scandalo a ogni costo...mi sembra un pò la tv dei primi anni '90, che ha lavorato per buttare via l'acqua sporca. Ma che ha gettato anche il bambino...e ci ha regalato nientemeno che Berlusconi.
Ciao.
gabriele

Anonimo ha detto...

Gabriele, io infatti mi riferivo a una Sinistra, per così dire, ideale, non di certo all'Arcobaleno, che purtuttavia mi sembra offrire alcune soluzioni più vicine alla mia coscienza rispetto al PD su temi cui tengo.

Non sono neanche filosofo e non ho sistematizzato il mio pensiero, ma ritengo che alcune delle soluzioni e delle concezioni presentate proprio dalla puntata di Report che ti citavo siano assolutamente condivisibili, a partire dalla necessità urgentissima di ripensare l'organizzazione economica dell'intero Pianeta.

Laddove sfruttamento energetico, sistema culturale, divisione del lavoro e della ricchezza sono strettissimamente correlati.

E proprio qua, per me, si differenziano le risposte (o meglio la mancanza di risposte, spesso per mera ignoranza, cosciente o meno, delle domande) della Destra, l'arrancare dei Democratici, la necessità di alternative che solo un ripensamento di cui sopra, strettamente imparentato con istanze da sempre di Sinistra, potrebbe fornire.

Anonimo ha detto...

Trasportato dal discorso, dimenticavo: grazie per l'apprezzamento!

Gabriele Molinari ha detto...

Figurati ! (per l'apprezzamento). Siamo giunti al dunque: la "necessità urgentissima di ripensare l'organizzazione economica dell'intero Pianeta" di cui parli, e che ritengo ineludibile quanto utopistica (rebus sic stantibus), è il vero motivo per cui dobbiamo pretendere temi "concreti" sull'agenda. Basta con dibattiti "furbi" cui pretende di essere degna appendice ogni porcheria televisiva. Dal pomeriggio domenicale alla seconda serata quotidiana.
Energia europea pubblica, salute europea quasi integralmente pubblica, informazione europea (dovremo cominciare ad avere un cacchio di canale in comune, o no?) il più possibile condivisa, regolamentazione europea dell'informazione. Rete scorporata dal gestore/dai gestori per quanto riguarda la telefonia. Butto lì qualche idea (che non mi pare di destra) giusto per non indulgere nel (mio) genericismo. ciao