giovedì 20 marzo 2008

La Classica di Primavera in musica

L'anno scorso, di questa stagione, la città intera se la stava ridendo. Il Comune, giusto in occasione della Milano-Sanremo, aveva appostato, alla fine di una discesa e prima di una piazza, una minuscola rotonda adornata da imponente macina d'epoca. Eravamo terrorizzati: con la velocità che avrebbero avuto i corridori alla fine di Capo Berta, e quel mostruoso monumento in pietra ("Non potevamo non metterlo", si scusavano i vari politicanti che avevano deciso l'ardua innovazione architettonica, "la macina ce l'ha gentilmente donata il figlio dello zio di Paperon de' Imperiopoli..." Capo chino e genuflessione), i nostri occhi erano invasi dalle tragicomiche immagini di orde di ciclisti in fuga che fatalmente si schiantavano sulla macina d'epoca di Paperon de' Imperiopoli, e tutta la nostra cittadina irrisa e additata dall'Italia intera per aver causato la morte di qualche decina di sportivo... Sfottimento nazionale in 'prime time' e scuse pubbliche: sì, siamo degli imbecilli, lapidateci coi resti della vile macina d'epoca! Paperon de' Imperiopoli, ti rinneghiamo! Sciò, animaccia 'nfame!
Non accadde nulla di tutto ciò: la gara non registrò incidenti, almeno non all'ingresso della nostra ridente cittadina e non a causa dei doni dei nostri generosissimi contribuenti. Pace e bene, ite missa est. Amen.
Che poi di ciclismo io non ne so niente, per carità. Ma ci sono due stagioni del vecchio ciclismo che mi emozionano sempre, ogni volta che le ascolto: quella di Girardengo negli anni '20 e quella di Bartali, negli anni '40. Due stagioni che evocano un agonismo sano e festoso, dove si correva per rabbia o per amore. Pedalate e polvere, l'attesa della gente ai bordi delle strade, i francesi che s'incazzavano (che le balle ancora gli girano) e, soprattutto, l'attesa di quel naso triste come una salita. Le donne, sì, a volte erano scontrose e avrebbero preferito un bel mazzo di rose - o il rumore che fa il cellophane (ma forse, oggi come ieri, avevano solo voglia di far pipì), ma poi alla fine anche loro avevano polvere nei sandali, e bevevano birra ai bordi della strada tra i giornali che svolazzavano, con gli occhi allegri da italiane in gita.
V

Il Bandito e il Campione, F. De Gregori


Bartali, P. Conte

11 commenti:

Daniele ha detto...

Val, non so se ti può essere utile (mi sembra di aver letto sul sito della tua associazione un invito ai blogger imperiesi), ti segnalo un blogger di Imperia… non è di primo pelo.. :-))) ma il suo blog è molto interessante ed ironico… Eccolo: http://unpercento.blogspot.com/

Bacio.

D

Gabriele Molinari ha detto...

Se ti piace il genere "ciclisti", ti suggerisco (se già non la conosci) "Coppi" di Gino Paoli. E poi ti suggerisco ..il ciclismo, l'unico sport che fa letteratura. O forse, occorrerebbe dire, la faceva. ps. per restare a Sanremo, e ai primi '90, fu letterario l'inseguimento (con sorpasso) di Kelly ad Argentin negli ultimi cinque km.

marina ha detto...

bel ricordo del ciclismo. Io ho sempre sognato di seguire il Giro!
e bella musica
grazie marina

Anonimo ha detto...

aaaaaahhhhh, le opere d'arte nelle Rotonde ... a cesena in alcune rotonde hanno speso più soldi per "l'opera d'arte" che per la rotonda!!!

..ma io dico.. sarà una rotonda un posto dove sprecare i soldi per un'opera d'arte.. che non ti puoi nemmeno fermarti a guardarla che ti prendi una multa?

vabbè :(

My funny Valentine ha detto...

@ Melina: grazie e ricambio gli auguri! Un abbraccio

@ Dani: grazie per la segnalazione. Purtroppo non ho ancora avuto tempo di andare a vedere il blog, ma rimedierò quanto prima. Bacino!

@ Gabriele: no, non conosco 'Coppi' di Gino Paoli! Vado subito a sentire com'è! Grazie... :-)

@ Marina: ti confesso che io un giro non l'ho mai voluto seguire (e pensare che passa a 100 metri da casa mia...), ma quest'anno è diverso. Quest'anno voglio andare, vedere e sentire un po' che emozioni dà! Bacio Prof!

@ Simone: eh sì, il divertente, di tutta la faccenda, non è la Milano-Sanremo, ma la rotonda... Le rotonde di tutto il mondo, oserei dire! ;-)

V

polle ha detto...

C'era un tempo in cui lo sport era poesia... ed un tempo in cui la politca era una pulsione, una fede... non un mercato! Unica nota stonata di questo post a parer mio, il nome di uno dei miei personaggi preferiti della Disney utilizzato per celare il potente donatore della macina... non ci sto! Zio Paperone una macina non l'avrebbe mai regalata a nessuno! E se un suo eventuale figlio l'avesse fatto gli avrebbe sparato col suo trombone caricato a sale! Secondo me la macina in questione è stata regalata da quel "giovane pivello" di Rockerduck!

Erikù ha detto...

hai mai fatto capo berta in bici?
guarda...non hai idea della fatica,mi sembrava di morire...
saluti conterranea!!!

My funny Valentine ha detto...

@ Polle: hai ragione! Anche a me sta simpatico il buon Paperone... è che il nome di Rockerduck proprio non mi è venuto in mente! Mi spiace...

@ Erikù: non mi è mai balenato per l'anticamera del cervello di fare Capo Berta in bici... e non solo per la fatica. Con tutte le curve che ci sono, e i pazzi in auto/moto, e la mia proverbiale tenuta di strada, avrei potuto lasciarci le penne! :-)

V

polle ha detto...

M.F.V. per questa volta ti perdono ;-)

My funny Valentine ha detto...

Grazie, Polle! ;-)
V

Pellescura ha detto...

Politica, calcio e ciclismo erano le mie passioni. I soldi, il doping e tutto il marcio che gira intorno me le hanno fatto a pezzi.